
AREE DI COMPETENZA
PENALE DELLA FAMIGLIA

Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1610, Collezione Graf von Schönborn, Pommersfelden, Germania.
Le professioniste dello studio hanno una formazione ed uno sguardo particolare verso il tema della violenza di genere, domestica e intima.
Nell’immaginario comune, condizionato da fattori culturali, sociali, religiosi, politici e legislativi, la famiglia è il luogo della sicurezza e dell’amore. Questa costruzione soddisfa i criteri di ordine e stabilità (fondati sulla disparità), più o meno condivisi dalla maggioranza delle società ma la realtà è che spesso, nella famiglia, e nelle relazioni, si consumano gravi forme di violenza.
L’antropologa Franciose Heritier, nel 1997, definiva violenza “ogni costrizione di natura fisica, o psichica, che porti con sé il terrore, la fuga, la disgrazia, la sofferenza o la morte..”
Per il diritto, la violenza è “concetto ampio, comprensivo anche della violenza diretta alle cose o a soggetti dalla vittima e che può consistere sia nell'uso dell'energia fisica da cui derivi una coazione personale (c.d. violenza propria), sia nell'uso di un qualunque altro mezzo capace di coartare la libertà morale della vittima”.
Nell’ambito della violenza di genere, semplificando, possiamo parlare di:
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violenza domestica: in generale, qualsiasi forma di violenza esercitata all’interno della famiglia o della coabitazione
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violenza intima: è la forma di violenza domestica che interessa i membri di una relazione intima, in essere o terminata; indica quindi qualsiasi comportamento teso a mantenere il controllo sul/la partener, solitamente la donna, attraverso violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica.
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violenza assistita: interessa i/le bambini/e, si verifica “quando i bambini sono spettatori di qualsiasi forma di maltrattamento espresso attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minori” (Cismai, 2000).
Riportiamo alcuni riferimenti legislativi che interessano il fenomeno:
Art. 572 del Codice Penale
Maltrattamenti contro familiari o conviventi
"Chiunque,..., maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni".
Legge n. 154/2001
La legge 154 del 2001 ha introdotto la possibilità per il convivente o coniuge, che subisce pregiudizio alla propria integrità fisica e morale ad opera dell’altro convivente o coniuge, di ottenere la cessazione della condotta, l’allontanamento dalla casa familiare e il versamento periodico di un assegno.
Convenzione di Istanbul
La convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, chiarendo come la distinzione tra uomini e donne sia concepita secondo categorie socialmente costruite, che assegnano ai due sessi ruoli e comportamenti distinti, costruzioni sociali e mentali che contribuiscono a rendere accettabile la violenza sulle donne.
La Convenzione invia dunque un messaggio molto chiaro per indicare che la violenza contro le donne e la violenza domestica non devono essere considerate un fatto privato, al contrario, sottolinea l’effetto particolarmente traumatico dei reati commessi in ambito familiare.
Le professioniste dello studio, considerando la violenza contro donne e minori una gravissima forma di lesione dei diritti personali ed umani, una delle forme più insidiose di disagio sociale, intende offrire un sostegno complessivo, sia legale che psicologico, a coloro che subiscono violenze ed abuso all’interno della propria famiglia. L’obiettivo è garantire un’adeguata tutela, che permetta di ricostruire un progetto di vita generativo, abbracciando, nell’intervento, anche la rete dei servizi territoriali.
Lo Studio vanta ampia esperienza nel trattamento del tema relativo alla violenza di genere ed assistita per il quale viene offerta la tutela più vasta, sia in ambito civilistico che penalistico.
Frequenti sono gli episodi di violenza fisica e morale, reati contro la persona e il patrimonio, soprattutto nelle coppie che si separino ed i minori spesso vengono coinvolti nel conflitto genitoriale, per questo si parla di “crimini dell’affettività”.
Lo Studio offre appropriato sostegno psicologico e di consulenza anche per tutti gli aspetti della vittimologia.